« Inglewood fu stupito e quasi turbato, quando i suoi occhi si posarono su un grosso e lucido revolver americano. -Avete paura dei ladri? O perché e quando distribuite la morte con quest'arma?-. Rispose Smith, dando un'occhiata all'arnese: -Oh no, con questa distribuisco la vita-. » |
(G.K.Chesterton, Uomovivo)" |
Drammaturgia a cura di Giampiero Pizzol, regia e scena di Otello Cenci, con la partecipazione di Laura Aguzzoni, Giampiero Bartolini, Giampiero Pizzol, Gianluca Reggiani e Andrea Soffiantini consulenza scientifica a cura di Gloria Garafulich-Grabois (Center for Catholic Studies Managing Editor) G.K. Chesterton Institute, consulenza musicale di Marco Mantovani. .
“Un uomo vivo” romanzo scritto da G.K. Chesterton nel 1912 si presenta già come una romanzesca commedia con colpi di scena ben studiati, uno stile impeccabile da teatro-conversazione irta di battute pungenti, modulata sui registri comico-drammatici ed un intreccio degno di Shakespeare.
Si tratta di un giallo senza delitto, ma con un vero processo che tiene viva l'attenzione del pubblico e sorprende come succede nelle migliori pagine di Sherlock Holmes. Eppure non abbiamo sul banco d'accusa solo i fatti, ma l'interpretazione dei fatti o meglio ancora, l'interpretazione della vita stessa. Chesterton qui può far appello alla filosofia ma anche alla poesia, può scatenare la follia omicida e nello stesso tempo predicarci l'amore eterno.
"In certe epoche particolari, è necessaria una specie di preti chiamati poeti per ricordare agli uomini che non sono morti... infatti gli intellettuali tra cui viviamo a volte non si rendono nemmeno conto di essere nati finché non hanno sotto il naso la canna di una pistola!" (G.K.Chesterton)
Il nostro saggio comico e drammatico autore ci mette sotto gli occhi L'uomo vivo, un breve ma esplosivo atto unico per risvegliarci alla vita, per predicare quel “vangelo di meraviglia” che consiste nel vivere intensamente il presente e accorgersi del Mistero a cui siamo chiamati fin dall'istante in cui veniamo al mondo.
Chesterton si accorge che in casi di emergenza deve emergere l' uomo: ed ecco Innocenzo Smith, l'uomo che vuole vivere e non si accontenta di sopravvivere, un uomo sconvolgente e folle, frenetico come una danza e silenzioso come un dipinto, allegro come il sole e triste come l'autunno. Un uomo come tutti noi ma deciso a non perdere tempo, determinato a lottare contro il nichilismo, il relativismo e lo scetticismo imperante ai suoi come ai nostri tempi.
-Un uomo passato dall'infanzia alla maturità senza conoscere quella crisi di gioventù in cui la maggior parte degli uomini diventano vecchi.-
La sua irruzione in Casa Beacon, una delle mille tranquille case di Londra, scatena un uragano di avvenimenti fino a un vero e proprio processo in cui i crimini contro l' umanità di mister Smith verranno svelati come piccoli misteri di un giallo. Siamo abituati ormai a seguire sui giornali, fatti di cronaca nera che però, purtroppo, si risolvono solo con la scoperta del male. Chesterton qui, con un colpo di scena da teatro elisabettiano, ribalta le accuse, confuta le prove e ci sorprende con la scoperta del miracolo del bene.
La casa messa a soqquadro dal vento impetuoso di Innocenzo Smith è l'anima di tutti noi messa alla prova da fatti eccezionali e provvidenziali che ci accadono e che vanno sempre interpretati con cuore e ragione. La logica di Chesterton è tagliente e accurata come quella di un vero investigatore del mistero: tutto l' uomo vi partecipa perchè dai fatti dipende la vita e nei fatti è nascosto il senso. Rinunciare è perdere la scommessa più importante del mondo.
- Ci prepariamo sempre per qualcosa, qualcosa che non viene mai, io do aria alla casa, voi spazzate la casa, ma che cosa dovrà dunque succedere nella casa?-
Il destino bussa alla porta di ciascun uomo. Saremo pronti ad aprire? Saremo pronti a capire? Saremo capaci di rispondere?