SABATO 11 GIUGNO: INCONTRO CON DON CARLO GRILLINI, UN "UOMO VIVO" DI 70 ANNI





Sabato 11 Giugno la nostra comunità dell'oratorio don Bosco, in preparazione all'happening 2016, ha incontrato don Carlo Grillini, per approfondire il motto: "Una cosa morta segue la corrente, solo una cosa viva può andarvi contro" (G.K.C).
Di seguito alcuni spunti emersi  dalla serata.

1) Chi è per te un uomo vivo?
- Noi possiamo essere o morti che camminano, spenti dentro, o uomini vivi. Si può rimanere vivi solo se si ha il coraggio di lasciarci provocare da Dio. Dio ci provoca attraverso tutto quello che ci accade. Bisogna fare come il fiammifero, per accendersi deve sfregare contro una parete ruvida, solo così si può accendere. Così avviene anche per noi. Solo se ci lasciamo ferire dalla realtà che a volte brucia, solo così possiamo rimanere vivi e accesi. Solo se rimaniamo aperti alla sorgente della Vita, a Dio che ci dà la vita in questo istante.

2) Cosa ti rende a 70 anni un uomo così vivo?
 - Il fatto di avere due dita nella "presa" del  bisogno umano e le altre due nella "presa" dell'Amore di Dio. Solo così rimango vivo e "acceso". Se mi allontano da Dio perdo l'uomo e se mi allontano dall'uomo perdo Dio.

3) Come possiamo aiutarci ad essere una comunità che condivide la "vita" e non solo un po' del nostro tempo?
- Una comunità è fatta non da gente che sente una simpatia reciproca, o che va d'accordo, ma da gente che ha lo stesso desiderio, che guarda la stessa meta, la stessa Persona, Cristo. E che guardando chi indica Cristo, non si ferma al dito che indica la luna, ma vuole arrivare alla luna stessa.          





Sabato 11 giugno, alle ore 21.00 incontreremo Don Carlo Grillini di Bologna.
Ci aiutera' ad approfondire il titolo dell'happening, "Una cosa morta segue la corrente,ma solo una cosa viva puo' andarvi contro", partendo dalla sua personale esperienza.
Incontreremo un uomo di 70 anni ancora innamorato della propria vita e appassionato di quella degli altri uomini. Per iniziare a conoscerlo ecco un pezzo di una sua omelia:
"Adesso posso dire che la mia vita è il vino buono, ogni giorno più buono, alla fine del pranzo.
Che cosa rende possibile questa esperienza?... Il miracolo Gesù lo fa, ma a due condizioni: che io abbia ancora sete, abbia ancora voglia di bere vino, di fare festa, che io abbia voglia di godere, che io non reprima i miei desideri naturali, più vivi.
Se uno non prende sul serio la propria natura, i propri desideri, i propri bisogni, non li esprime, non glieLo chiede, Lui non lo fa, perché Lui non impone nulla, non ci tratta da robot o burattini, ci tratta da uomini...".